La mia amica Carla e io viviamo a seicento chilometri di distanza (in linea d’aria, perché c’è di mezzo il Tirreno) e parliamo di galline. Forse perché ci conosciamo dal 1990, abbiamo lavorato insieme per anni, abitato vicine altrettanto e quindi abbiamo parlato di tutto ciò di cui è possibile parlare. O magari è l’età. Non lo so.
Sta di fatto che, poiché lei alleva alcune pennute livornesi con molta dedizione e cura e a me le galline sono molto simpatiche, le nostre comunicazioni vertono – a volte, non spessissimo, ma frequentemente – su argomenti come uova e volpi. Trattandosi di galline è inevitabile.
Comunque l’altro giorno ci accaloravamo sul colore delle uova. Le galline sono uccelli e, come tali, galline di diverse varietà fanno uova diverse, come le cince e i pettirossi. Ah, ovviamente il colore del guscio è ininfluente sul contenuto: per quello la differenza la fanno il cibo e la possibilità per le pennute di stare all’aperto e, forse, di essere felici, quindi il discorso era puramente estetico, da… collezionisti se vogliamo.
Ma, inutile negarlo, le uova dai colori particolari – verde, rosa, azzurro, color cappuccino o cioccolato, giallo – sono belle e vanno molto di moda: sono, in una parola, “instagrammabili”. E allora eccoci lì a elencare le sfumature dei gusci delle uova delle Marans o delle Sussex o delle Araucana, senza contare le Olive Eigger che sono un incrocio tra Marans e Araucana e fanno bellissime uova verde oliva.

Parlandone mi è venuta voglia di cercare uova rosa, in vista delle foto di primavera. Non ne ho trovate, ma un amico che ha una gallina Marans in campagna mi ha regalato un grande, bellissimo uovo viola/marrone opaco e alcune uova marroni che paiono di cioccolato, il che è una caratteristica della produzione della Marans.
Ma io volevo che fossero uova rosa anche nel piatto. E allora, poiché avevo conservato in frigorifero il liquido di conserva delle barbabietole che faccio ogni anno, ho voluto fare un esperimento semplicissimo. Ne ho lessate alcune, le ho sgusciate, le ho messe a bagno e poi le ho lasciate raffreddare. Rosa! Esperimento riuscito.
Allora, facciamo così: provate a fare questa conserva di barbabietole, che è una meraviglia (e che potete fare anche con le rape) da aggiungere a insalate e panini, e poi usate la marinatura avanzata per colorare le uova. Ci vorrà del tempo? Eccerto! Ricordate che la gatta frettolosa…
Per le barbabietole in agrodolce
2 barbabietole di media grandezza
150 ml di aceto di mele
100 ml di acqua
35 g di zucchero di canna
1 cucchiaino da tè di sale fino
1 cucchiaino da tè di semi di senape
1 cucchiaino da tè di bacche di pepe rosa
Mondate le barbabietole e togliete uno strato sottilissimo di buccia con il pelapatate. Tagliatele a fette di un paio di millimetri, possibilmente con una mandolina, e sistematele strette strette in un barattolo a chiusura ermetica ben lavato con acqua bollente e ben asciugato.
In un pentolino scaldate i semi di senape fino a che non si comincerà a sentirne il profumo in modo deciso. Muovete continuamente il pentolino per non rischiare di surriscaldare troppo i semi.
Mescolate acqua, aceto di mele, sale e zucchero; versate il tutto nel pentolino sopra i semi e scaldate fino al punto in cui il liquido comincerà a sobbollire. Allontanate dal fuoco e versate subito il tutto nel barattolo, direttamente sulle verdure. Aggiungete il pepe rosa e chiudete. Lasciate riposare per almeno una settimana in un posto fresco.

Per l’insalata per 4 persone
2 barbabietole medie crude al naturale
4 uova (possibilmente) rosa
200 g circa di feta
2 fette di pane casereccio
olio extravergine di oliva
ssle
pepe
aceto di melagrana
semi di sesamo
Lessate le uova normalmente. Sgusciatele e poi immergetele nella marinatura delle barbabietole.
Controllate che ne siano completamente coperte. Lasciatele raffreddare e poi lasciatele ancora un paio d’ore.
Mondate e sbucciate le barbabietole con un pelapatate, affettatele fini con la mandolina, sistematele nei piatti. Sbriciolateci sopra la feta usando le mani. Condite con un’emulsione di olio, poco sale e aceto di melagrana.
Tagliate le fette di pane a dadini e tostateli in una padella unta d’olio aggiungendo un pizzico di sale e un generoso pizzico di za’atar. Devono diventare dorati e croccanti.
Tagliate delicatamente le uova, aggiungetele all’insalata e poi completate con i crostini e una pioggia di semi di sesamo (tostati o meno, come preferite).