La mia storia con lo za’atar
La mia storia con lo za’atar è cominciata a cinquant’anni. I miei, ovviamente. Ora filiamo d’amore e d’accordo da anni. La mia cucina quotidiana si è profumata e impreziosita e, ultimamente, ho raggiunto un bel traguardo: preparo da sola con grande soddisfazione il mio mix-za’atar perfetto.
Due parole sulle melagrane
Dire due parole sulle melagrane e sugli esili alberi che le portano è impossibile. Nel senso che due parole non bastano; bisognerebbe scrivere un libro intero, perché la melagrana ha una storia luuuunga e piena di risvolti interessanti.
Il prezzemolo e una fresca maintanosalata
Il prezzemolo è tra le erbe aromatiche più comuni. Anche se preferirebbe posizioni ombrose e terreni ricchi di humus, cresce praticamente ovunque e si adatta facilissimamente, tanto che il suo nome, che deriva dal greco, letteralmente significa “sedano che cresce tra i sassi”. È infatti della medesima famiglia del sedano, quella delle Appiacee.

Alloro: il sempreverde mediterraneo indispensabile in cucina
L’alloro (Laurus nobilis), della famiglia delle Lauracee, è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre; è un albero sempreverde che può essere alto anche quindici metri con la corteccia liscia di un caratteristico color verdegrigionerastro, a sua volta profumata come le grandi fogli scure, coriacee, lucide sopra e opache sotto.
L’albero della cannella
Cinnamomum Zeylanicum o Verum è l’albero della cannella. Come suggerisce il nome, il suo luogo d’origine – e ancor oggi maggior produttore – è lo Sri Lanka, un tempo Ceylon (Zeylan). Esiste anche il Cinnamomum Aromaticum, o cassia, o cannella cinese, originaria appunto della Cina sud-occidentale e oggi coltivato in molte zone tropicali.
Hummus
Oggigiorno tutti conoscono l’hummus, per averlo assaggiato almeno una volta durante un viaggio, o in un “ristorante etnico” o di cucina fusion. Si tratta di una crema di ceci e di pasta di semi di sesamo (tahina) con olio, aglio, limone, sale e spezie.

Labneh
Il labneh – o labna, o labaneh, in arabo: لبنة, in ebraico לבנה – viene spesso definito “un formaggio” cremoso. Non lo è; è invece un derivato dello yogurt, che, a sua volta, è il risultato della fermentazione del latte attivata da alcuni batteri (buoni) appartenenti al genere lactobacillus e streptococcus. Non c’è caglio animale (ne stiano certi i vegetariani) e nemmeno vegetale.
A colazione
In recenti sondaggi l’85% degli italiani dichiara di fare colazione ogni mattina, e due persone su tre bevono caffè. Quelli che lo prendono al bar spesso lo miscelano variamente con un qualche tipo di latte in quella lista quasi infinita che parte con il “normale” cappuccino e finisce in una babele di macchiati, marocchini, spruzzati, tiepidi, freddi, bollenti, schiumati con latte di soia, mandorla, avena etc etc.
Il buccellato
Il buccellato. Il buccellato ne ha fatta di strada. Da pane rustico tipico delle razioni dei soldati romani a raffinato dolce natalizio con frutta secca e spezie.

Topinambur chips
Topinambur. Che bel nome. Un topinambur è un topinambur è un topinambur. E, dai, tiriamola in ballo, la cara Gertrude! E la sua idea secondo cui il semplice fatto di chiamare una cosa per nome evoca l’immagine di quella cosa e le emozioni che nel nostro immaginario ad essa associamo.
Aglio nero
L’aglio (Allium sativum) è una pianta bulbosa parente di narcisi e bucaneve (Amaryllidaceae); il ramo della famiglia è quello delle Allioideae, “inventate” nel 2009 nel contesto di una revisione della classificazione scientifica delle piante angiosperme (tra le più antiche), basata sull’analisi filogenetica…